Una volta mi è stato detto :'' Carlotta , la fotografia è estrosità, è poesia, è gioia di vivere".

Quelle parole mi hanno fatto riflettere molto,  su ciò che potevo fare tenendo nelle mani quell'oggetto che ora è diventato il mio amuleto portafortuna.
Sembrerà strano, ma ho scoperto il mondo grazie a quelle parole. Ho iniziato a guardarmi attorno, si credo di aver levato la "benda dagli occhi" circa due anni fa.
Ho iniziato ad osservare le piccole cose, il modo in cui mia madre fumava la sigaretta dopo il caffè, la bellezza dei movimenti, i segni del tempo sulle persone, i loro occhi malinconici che raccontavano storie, ho osservato l'innocenza negli occhi di un bambino, ho scoperto che osservando una fotografia si possono sentire odori, si può assaporare la vita.
Quelle parole mi hanno riempito l'anima."


Per contattare Carlotta clicca qui


Le storie che Carlotta racconta


Così il bianco e nero che descrive scene retrò, con abiti che raccontano feste moderne proiettate in un tempo senza confine.

O 'il ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri' di sabiana memoria, che si mordicchia le labbra sospeso in un desiderio di futuro attraversato da un ciuffo ribelle.

Così la barca abbandonata in un mare color seppia o l'immagine frastornata e fumosa di una sera in discoteca di colori vinti dal movimento stroboscopico delle luci che veicolano il mito futuristico della velocità e del rumore.